giovedì 15 dicembre 2011

Una nuova guest house a Marsa Alam.

Blue Space questa volta ha scelto una meta più “consueta” del solito, ma non per questo meno interessante ed entusiasmante. Inviata speciale (“infiltrata speciale” si definisce lei), è Mara Gullino, collaboratrice di Blue Space, che ha deciso di unire l’utile al dilettevole regalandosi una settimana da sogno a Marsa Alam per provare personalmente Rihana Guest House, la nuova struttura ricettiva proposta da Blue Space a tutti i suoi subacquei. L’esito della sua prova è stato positivo al 100% e la settimana è stata indimenticabile. Parola di subacqueo. E di Blue Space.


Sono inviata speciale o forse “infiltrata speciale” a Marsa Alam, Mar Rosso, Egitto. Potrei sembrare di parte perché amo questa terra e questo mare, ma cercherò di essere il più obiettiva possibile. La partenza è da Torino, il 12 novembre, con volo diretto per Marsa Alam, un paese di pescatori ancora incontaminato e, nonostante i villaggi turistici nati negli ultimi anni, anche decisamente “selvaggio”.
Non mi aspetta il solito villaggio “All inclusive”, ma una simpatica e familiare guest house. Il suo nome è “Rihana”, “basilico” in arabo, per via del fatto che questa pianta profumatissima circonda tutta la sua struttura. La gestione è familiare e intima, l'ambiente accogliente e ospitale, con 5 camere in riva al mare a poca distanza dal centro di Marsa Alam.
A Rihana Guest House trovo Ibrahim, il suo proprietario, sempre disponibile e ospitale! E anche i miei amici fotografi, Alessia e Cristian di Sestri Levante.

E inizia l’avventura.


Dal mattino successivo al mio arrivo è un susseguirsi di nuove scoperte, a cavallo di una moto, in piena libertà, nuotando in acque cristalline e incontaminate con la barriera corallina che nasconde sempre nuove emozioni! Dal piccolo Nemo, il pesce pagliaccio che ha incantato grandi e piccini, al più maestoso pesce Napoleone, passando per i pesci trombetta, i farfalla, i balestra e tanti altri che è troppo lungo elencare.

Una mattina, in barca, partiamo alla volta di “Dolphin House”, un incredibile sito di immersione a circa un’ora da Marsa Alam. Nuotare con i delfini in questo reef a forma di mezzaluna che è diventato parco naturale, è uno spettacolo indimenticabile e una possibilità unica che non mi lascio scappare.
Durante un altro giorno la meta è la spiaggia di Abu-Dabbab dove posso salutare le mie amatissime tartarughe. E poi di corsa a Sharm-El-Luli, un paradiso in terra, una spiaggia bianchissima con un mare azzurro che tolgono il fiato!



E poi via, sempre in libertà, sempre in moto, verso Berenice, 125 km sud da Marsa Alam passando per le insenature più belle e le barriere coralline che più emozionano i subacquei. Dal kilo 7 al kilo 14 (questi sono i nomi), per citare solo quelle che mi sono rimaste più nel cuore. Tutto qui è libertà ed emozione!


E poi che dire delle cene nei ristorantini egiziani di Marsa Alam? Sotto un cielo pieno di stelle, sempre con il naso in su per  scorgere quelle cadenti, a mangiare koshary o kofta, i piatti tipici egiziani, riso, carne e verdure, e stupirsi ogni volta perché qui con pochi euro è ancora possibile fare un buon pasto sostanzioso!
Un’altra emozione incredibile? Dalla mia camera della guest house, mettere la sveglia alle 4 di mattina per guardare l’alba e non perdersi proprio nulla in questa settimana unica. E di sera ammirare il tramonto nel deserto, vicino alle tende dei beduini, sorseggiando un buon te. Un’esperienza davvero indimenticabile!
Poi al mattino, un buon caffè caldo e una ricca colazione continentale, preparati entrambi da Ibrahim, non possono che farti iniziare la giornata con una marcia in più. E via con le sorprese: alla scoperta di nuove spiagge, nuovi paradisi ancora incontaminati, facendo incontri con pesci buffissimi che ti sorprendi ad ammirare sorridendo sott’acqua!


Marsa Alam lascia il segno e, ne sono convinta, il paradiso inizia qui!

N.B.
Chi volesse approfondire la conoscenza di Rihana Guest House e pregustare il piacere di un viaggio e delle tante bellissime immersioni subacquee a Marsa Alam può farlo sul sito, cliccando sul link sotto.






venerdì 10 giugno 2011

Sopra e sotto l'acqua, sull'isola di Gozo.

Blue Space ha inviato la giornalista Isabella Maffei, fotografa ufficiale (nonché amica), sull'isola di Gozo, nell'Arcipelago Maltese, per effettuare un reportage subacqueo.
Il risultato del suo viaggio è un articolo intitolato "Microcosmo mediterraneao" di prossima pubblicazione sul numero di luglio 2011 della rivista Sub. Anticipiamo qualche bellissima foto subacquea e non.


Durante il soggiorno, Isabella è riuscita a immergersi nei siti più interessanti dell'isola che, non a caso, sono considerati i più belli del Mediterraneo. Già che c'era ha visitato Gozo in lungo e in largo, non solo i fondali, ma anche la terra emersa, senza tralasciare qualche tappa sulle altre isole dell'arcipelago, Malta e Comino.


Il risultato è il racconto di un viaggio in una terra affascinante, assolata, mistica e mitologica insieme (si narra che proprio sull'isola di Gozo Ulisse sia stato tenuto in ostaggio, per dieci lunghi anni, dalla grazia ammaliatrice della ninfa Calipso), ma anche rigorgliosa, verdissima, con fondali ricchi di formazioni rocciose, grotte e relitti e una notevole biodiversità sottomarina.


Non sono mancati i tanti incontri con gli usi e i costumi di un popolo dignitoso, anche orgoglioso, comunque cordiale ed espansivo, che da millenni vive al centro del Mediterraneo e porta gli evidenti segni di un'ampia contaminazione culturale: i "gozitani", come amano definirsi gli abitanti di Gozo con i loro "luzzu", le varipinte imbarcazioni locali.


Ma andare a Gozo signifca anche visitare la città di Vittoria, anche nota come "Rabat", e passeggiare fra le "franka", le tipiche abitazioni costruite in pietra calcarea, o visitare il "Kastel" con i suoi musei ricchi di storia antica, e i luoghi più magici dell'isola, sopra e sotto l'acqua.


Xlendi, Gharb, Marsalforn, Dwejra, Xatt-I-Ahmar, il Fungus Rock, l'Inland Sea, il Blue Hole e l'Azur Window, la Blue Lagoon, Alexander's Cave, il relitto Karwela, con le grotte, le fratture e i tunnel che si aprono nelle rocce sottomarine e ospitano una biodiversità ricchissima, sono alcune delle incredibili bellezze che Isabella Maffei ha potuto vedere e fotografare per noi e che nessun subacqueo dovrebbe perdersi. Almeno questo è il consiglio di Blue Space.


Blue Space ringrazia Isabella per le bellissime foto e invita tutti i suoi amici subacquei a leggere il suo articolo sul numero di luglio 2011 della rivista Sub.

Marina

N.B.
Chi volesse ripetere l'esperienza di Isabella Maffei visitando la bellissima isola di Gozo nell'Arcipelago Maltese o volesse approfondire la destinazione sul sito, può farlo cliccando sul link sotto.

www.bluespace.it

martedì 29 marzo 2011

Le tante sorprese di un vulcano in mezzo al mare.

Missione: scoprire (e provare) una nuova destinazione per i viaggiatori subacquei di Blue Space.
Chi: Blue Space (nei panni di Marina con compagno di viaggio).
Quando: agosto 2010 (dieci giorni indimenticabili in mezzo all'Oceano Atlantico).
Dove: nel mitologico Arcipelago delle Azzorre (c'è chi sostiene che sia ciò che resta del continente scomparso di Atlandide), sull'incredibile Isola di Pico (un vulcano in mezzo al mare).
Punto di ritrovo: Barcellona (uno arrivava da Torino e l'altro dalla Spagna).
Punto di arrivo: Isola di Pico, Arcipelago delle Azzorre.



La prima tappa è Lisbona, quasi una tappa obbligatoria e doverosa per chi va alle Azzorre, tempo a disposizione permettendo. Una città incantevole, ospitale, solare e caratterizzata da una piacevole brezza marina che mitiga anche le giornate più calde.


Le strette viuzze dell'antico quartiere dell'Alfama, i tram gialli che si inerpicano per le colline, la vita notturna e i ristorantini del Bairro Alto, i palazzi ricoperti di "azuleios", le piazze, le chiese, i "belvedere", la poesia del Tago, la tecnologia degli lunghissimi ponti, le bellezze dell'Acquario, la bontà dei "pasteis de nata" e le prelibatezze della cucina portoghese sono esperienze che non si possono dimenticare.


Non basterebbe una settimana per vedere e provare tutto ciò che merita, ma un paio di giorni possono essere sufficienti a farsi un'idea o a dare una rapida spolverata a vecchi ricordi.

 

Da Lisbona il viaggio riprende. Prendiamo l'aereo e atterriamo all'aeroporto di Horta, sull'isola di Faial.
Già lì si capisce di essere arrivati in un posto speciale. Un taxi ci accompagna al porto dove svetta l'altissimo profilo del Pico Alto o Ponta di Pico, il monte più alto del Portogallo. In meno di un'ora di traghetto arriviamo sull'isola di Pico. Avvicinandoci alla meta ci rendiamo conto che il vulcano è veramente alto, grande, imponente e abbiamo l'impressione di salirci sopra. Intorno c'è solo oceano, ma lui, il Pico, sembra veramente il signore incontrastato del luogo.



Sbarcati sull'isola noleggiamo la macchina e ci dirigiamo verso il nostro alloggio, una casetta all'interno di un piccolo complesso residenziale in mezzo alla vegetazione sull'estremità orientale dell'isola.


Il tratto di strada per raggiungere la casa ci stupisce perché è una litoranea che costeggia l'oceano e attraversa paesini, sfiora vigne protette da muretti di pietre laviche, attraversa tratti di vegetazione lussurreggiante, incontra piante sconosciute e uccellini che attraversano la strada a rotta di collo (non senza che qualcuno "ci lasci le penne") e offre bellissimi scorci di oceano e viste mozzafiato su scogliere, porti e calette.



Il resto del soggiorno è una sorpresa quotidiana. I tanti villaggi sulla costa, i porticcioli, i moli e le piscine naturali scavate nella roccia lavica.




Le strade e stradine che si inerpicano sull'isola, i paesaggi alpini che si incontrano risalendo le pendici del vulcano, i crateri ricoperti da vegetazione verdissima o da laghi, le formazioni rocciose di orgine vulcanica. I sentieri costieri che si snodano lungo le coste alte, nere e frastagliate.


A Pico è la natura la vera protagonista, una "maestosa e sublime" presenza che si fa sentire in ogni luogo. La salita al vulcano è un'esperienza unica, anche se impegnativa, perchè permette di vedere tutto l'arcipelago delle Azzorre dall'alto. Poi il whale watching in mezzo all'oceano, quasi a contatto con gli animali marini più grandi del pianeta e la straordinaria emozione di nuotare insieme ai delfini.



E poi le immersioni. Molto interessanti quelle lungo la costa per le tante formazioni laviche sottomarine e la visibilità elevatissima. A dir poco incredibili quelle a Princess Alice, proprio sulla cima di un altissimo monte sottomarino, insieme a gruppi di giocose e amichevoli mobule e mante.



Assolutamente da provare le immersioni in oceano aperto, insieme agli squali pelagici, i mako e le verdesche, che non abbiamo potuto sperimentare perchè non erano ancora disponibili al pubblico.



Infine la partenza. Lasciare Pico non è proprio piacevole perchè ci si rende conto di abbandonare un luogo speciale, quasi fuori dal mondo e al di là del tempo. Prendiamo un volo interno (bielica da un centinaio di posti) fino a Terceira, un'altra isola delle Azzorre che abbiamo visitato. Da lì ci imbarchiamo per Lisbona e terminiamo la vacanza, passando per Barcellona e arrivando a Malpensa.
 
Marina

N.B.
Chi volesse approfondire la destinazione all'interno del sito può farlo sul sito, cliccando sul link sotto.